Il concetto di “stato di flow” è stato introdotto in ambito sportivo nel 1975 dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi e si riferisce a un momento in cui mente e corpo entrano in una condizione di concentrazione armonica, caratterizzato da completa immersione e coinvolgimento in un’attività.
Questo stato è particolarmente rilevante nel contesto sportivo, dove atleti e allenatori cercano costantemente di ottimizzare le performance e migliorare l’esperienza atletica.
Come nasce lo stato di flow nello sport?
Lo stato di flow nello sport nasce quando un atleta si trova di fronte a una sfida che è adeguata alle sue capacità. Quando le sue azioni e reazioni seguono in modo spontaneo ed armonico i cambiamenti e le esigenze necessarie nel dato momento.
Se la sfida è troppo facile, l’atleta può annoiarsi; se è troppo difficile, può sentirsi ansioso. Pertanto, il flow si verifica in un equilibrio perfetto tra abilità e difficoltà.
La chiave è trovare il giusto livello di sfida che stimoli l’atleta senza sopraffarlo, raggiungendo la massima lucidità mentale attraverso il coinvolgimento della mente, del corpo e delle emozioni, nell’attività del presente.
Lo stato di flow nello sport coaching
Nel contesto del coaching sportivo, lo stato di flow è caratterizzato da:
- concentrazione intensa: l’atleta è completamente assorbito dall’attività;
- perdita della consapevolezza del tempo: il tempo sembra volare e non ci si rende conto di quanto ne sia passato;
- feedback immediato: l’atleta riceve informazioni in tempo reale sulle proprie performance, potendo così correggere rapidamente eventuali errori;
- autonomia: il senso di controllo sull’attività è elevato, permettendo all’atleta di esprimere il proprio potenziale.
Lo stato di flow si verifica quindi quando l’atleta viene totalmente assorbito dall’attività che sta svolgendo, tanto da perdere la cognizione del tempo e non prestare attenzione a ciò che non attiene al compito; così facendo ogni tipo di distrazione o pensiero negativo sembrerebbe scomparire.
Ciò a cui si va incontro è azione pura, istantanea, positiva.
Come si raggiunge lo stato di flow nello sport?
Raggiungere lo stato di flow richiede una combinazione di fattori psicologici e situazionali.
Alcuni elementi chiave includono l’avere obiettivi chiari, ovvero obiettivi ben definiti che aiutino a mantenere la concentrazione; pratica e preparazione, poiché la preparazione fisica e mentale è fondamentale per affrontare le sfide in modo efficace; supporto sociale, un ambiente di supporto, sia da parte di allenatori che di compagni, facilita l’accesso al flow; tecniche di rilassamento, pratiche come la meditazione o la respirazione profonda possono aiutare a calmare la mente e favorire la concentrazione.
Stato di flow: come si allena e come si misura
Allenare lo stato di flow implica sviluppare abilità specifiche e promuovere un ambiente favorevole. Alcuni approcci includono l’utilizzo delle visualizzazione (immaginare situazioni di successo per aumentare la fiducia); l’uso della mindfulness (pratiche di consapevolezza per migliorare la concentrazione e ridurre l’ansia); la richiesta di feedback costante (ricevere e utilizzare feedback immediati per migliorare la tecnica)
La misurazione dello stato di flow può avvenire tramite questionari auto-somministrati o attraverso osservazioni durante le performance. Indicatori chiave possono includere il livello di concentrazione e la percezione del tempo.
Stato di flow e performance ottimale
Lo stato di flow è spesso associato a performance ottimali, poiché permette all’atleta di esprimere al meglio le proprie capacità. Si assiste alla completa fusione fra sé e la pratica sportiva. L’esecuzione dell’attività si configura come altamente auto-motivamente ed estremamente gratificante per l’atleta.
Quando si è in flow, si tende a raggiungere risultati superiori, grazie alla massima efficacia e all’assenza di distrazioni. Questo stato mentale non solo migliora le performance, ma contribuisce anche al benessere psicologico dell’atleta.
Il flow predispone la performance generando il picco (peak performance) poiché più l’atleta riesce a percepire e potenziare le condizioni di flow, maggiori saranno le probabilità di associarvi una prestazione ottimale, d’eccellenza.
Differenza tra stato di flow nella vita e nello sport
Sebbene il concetto di flow sia applicabile in molte aree della vita, nel contesto sportivo assume caratteristiche peculiari.
In ambito sportivo, il flow è spesso legato a dinamiche di competizione, prestazione fisica e obiettivi specifici.
Nella vita quotidiana, invece, può manifestarsi in attività creative, professionali o sociali, dove il contesto e le motivazioni possono variare notevolmente.
Come imparare lo stato di flow
Imparare a entrare nello stato di flow richiede pratica e consapevolezza. Alcuni suggerimenti pratici includono:
- focalizzarsi sul presente: evitare distrazioni e concentrarsi sull’attività attuale;
- stabilire routine pre-performance: creare rituali che aiutino a prepararsi mentalmente, come possono essere per esempio gli ancoraggi;
- accettare l’imperfezione: comprendere che il fallimento è parte del processo e non deve ostacolare il raggiungimento del flow.
Per concludere, incorporando tutti questi elementi, gli atleti possono sviluppare una maggiore capacità di entrare nel flow, migliorando così le proprie performance e il proprio benessere complessivo.
Se vuoi approfondire l’argomento, all’interno del percorso formativo della Scuola Sport Coach Italia abbiamo inserito un modulo totalmente dedicato allo stato di flow. Riteniamo, infatti, che il mental coach sportivo debba saper guidare il proprio atleta verso il processo di raggiungimento di uno stato di flow che gli permetta di esprimere al massimo il suo potenziale, che gli dia la possibilità di gestire in maniera ottimale le proprie energie e soprattutto abbia la possibilità di mettere in atto una performance eccellente.