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lavorare come mental coach

Lavorare come Mental Coach Sportivo

Il Mental Coach Sportivo è un professionista che, attraverso la metodologia del coaching, sa intervenire sulla performance e il mindset dell’atleta per massimizzare il potenziale.

Si può definire sport coach professionista colui che ha seguito uno specifico percorso formativo con determinati standard, è in regola con l’aggiornamento formativo obbligatorio, ha sviluppato delle competenze distintive ed è iscritto ad almeno una organizzazione di coaching.

Il coach sportivo guida l’atleta verso lo sviluppo delle sue massime potenzialità, lo aiuta a definire i suoi obiettivi di performance e lavora sulla costruzione di una mentalità sportiva vincente.

Chi è il mental coach sportivo

Il mental coach sportivo è un professionista che attraverso un percorso di coaching e l’acquisizione di tecniche specifiche legate al mondo dello sport, basate sul raggiungimento di obiettivi concreti, affianca lo sportivo in un progetto di sviluppo professionale e personale. Possiamo definire il coach sportivo come un facilitatore di processo che accompagna l’atleta verso il raggiungimento di obiettivi sfidanti.

Nel rispetto dell’unicità di ogni individuo, opera nell’ambito Sport usando il metodo del coaching, sostenendo lo sportivo nella costruzione di un piano d’azione efficace ed efficiente.

Cosa fa un mental coach sportivo

Il mental coach sportivo lavora per ottimizzare le performance mentali dei suoi atleti. Utilizza tecniche come la visualizzazione, la gestione dello stress, gli ancoraggi e la programmazione neuro-linguistica (PNL).

Le sue attività includono:

  • individuare e raggiungere obiettivi sfidanti;
  • incrementare e gestire le performance;
  • ristrutturare i pensieri negativi e/o demotivanti;
  • stimolare la concentrazione e l’attenzione verso l’obiettivo
  • acquisire una mentalità sportiva vincente al servizio dei risultati;
  • sviluppo della resilienza;
  • gestione delle emozioni e dello stress.

Il mental coaching sportivo permette quindi di allenare il potenziale personale dell’atleta, ottimizzando e valorizzando individualità e unicità, ponendosi fuori da una logica prescrittiva, valutativa e giudicante.

Cosa non fa un mental coach sportivo

È importante chiarire cosa non fa un mental coach sportivo.

Il coach sportivo non è un motivatore, non offre consigli durante il percorso di coaching, non lavora sul disagio e neanche sul passato. Non è uno psicologo, non si occupa di diagnosi o trattamento di disturbi mentali.

Il coach sportivo non è un counselor e non è un consulente, di conseguenza non fornisce consulenze legali, finanziarie o mediche.

Anche se molti dei professionisti citati hanno aggiunto il coaching alle loro competenze, soprattutto nell’ambito delle relazioni d’aiuto, il coach non fa diagnosi, non cura patologie, né si avventura in percorsi di psicoterapia.

Soprattutto in ambito sportivo lo scopo di un coach è quello di potenziare le capacità già esistenti dell’atleta; è focalizzato sul futuro, sul raggiungimento della miglior performance, sulla valorizzazione del potenziale dell’atleta e sulla realizzazione di piani d’azione.

Quanto guadagna un mental coach sportivo

Il guadagno di un mental coach sportivo può variare notevolmente in base all’esperienza e al mercato in cui opera.

Il reddito medio annuo per un coach sportivo professionista in Italia è di € 30.000,00. Tuttavia, come scritto sopra, il reddito varia notevolmente a seconda del livello di esperienza e del tipo di coaching che offre.

In media, si stima che un mental coach con poca esperienza non possa chiedere più di 50-70 euro l’ora, ma uno con più di 5 anni di esperienza può arrivare anche a 150-200 euro all’ora.

Un coach libero professionista può guadagnare, a sessione, 50/60€, fino a contratti per società sportive che sono suscettibili di condizioni interne, stabilite tra le parti.

I coach più esperti e rinomati, tuttavia, possono chiedere anche cifre superiori.

Qual è la normativa dei coach sportivi

Il Coaching è una professione intellettuale non regolamentata.

E’ priva, quindi, di un Ordine professionale e lo Stato non ne detta i requisiti minimi per il suo esercizio, differentemente da quanto avviene per le così dette professioni regolamentate in Ordini e Collegi (psicologo, architetto, medico, ingegnere, avvocato, ecc.).

Tuttavia, esiste una normativa che regolamenta il coaching.

La normativa dei coach è la Legge 14 gennaio 2013, n. 4  (G.U. n.22 del 26.01.2013 – Disposizioni in materia di Professioni non organizzate) e la Norma tecnica UNI 11601-2015 “Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”.

La Legge 14 gennaio 2013, n. 4 ha voluto inquadrare quelle professioni il cui esercizio non è vincolato al possesso di alcun requisito o di specifica formazione, se non quelli stabiliti dal Codice civile italiano e/o da eventuali norme. Quindi, è una legge a cui si rifanno tutte quelle professione che non hanno un albo o un ordine professionale.

La Norma tecnica UNI 11601-2015, invece, definisce il Servizio di Coaching, i parametri e le caratteristiche del coaching.

Infine, vi sono le organizzazioni nazionali (Asso.Co.Pro., AICP, ICF) che puntano a definire le competenze distintive del coach, a fornire aggiornamento formativo obbligatorio e a monitorare sugli standard  minimi di qualità.

Quali sono le organizzazioni nazionali di coaching

In Italia, alcune delle principali organizzazioni nazionali di coaching sono: ASSO.CO.PRO. (Associazione Coach Professionisti); AICP (Associazione Italiana Coach Professionisti); ICF (International Coach Federation)

Tutte queste organizzazioni sono impegnate a tutelare la professionalità del coach, a garantire che i coach abbiano determinate competenze distintive e siano in regola con l’aggiornamento formativo.

Ovviamente, ogni organizzazione si contraddistingue per alcune peculiarità.

L’Associazione Coach Professionisti (Asso.Co.Pro.), per esempio, è l’unica organizzazione che offre ai propri associati un percorso annuale di avviamento alla professione del coaching e organizza degli incontri virtuali per favorire l’incontro tra coach e coachee.

Ti suggeriamo di visitare i rispettivi siti web per approfondire l’argomento.

Quanti tipi di coaching esistono

Esistono diversi tipi di coaching.

Le principali organizzazioni di coaching in Italia, tendono a raggruppare le diverse tipologie di coaching in tre aree principali: Life (focalizzato sul miglioramento personale e sulla realizzazione di obiettivi di vita), Sport (dedicato agli atleti per migliorare le performance sportive) e Business (orientato al miglioramento delle performance aziendali e professionali).

La Norma UNI 11601-2015 individua 10 tipi di coaching:

  • Business: valorizzare e potenziare le competenze di persone implicate nei risultati di business, in piani di start up, nella gestione di piccole e medie imprese come imprenditori, general management, responsabili di business unit, liberi professionisti;
  • Career: accelerare lo sviluppo professionale e/o di carriera della persona, valorizzando e potenziando le competenze;
  • Corporate: valorizzare e potenziare persone o ruoli sui quali l’organizzazione decide di investire (middle management, persone chiave, talenti);
  • Executive: valorizzare e potenziare persone con responsabilità di direzione (amministratore delegato, direttore generale, direttori);
  • Life: facilitare le persone a elaborare programmi concreti di autosviluppo ed autoefficacia verificabili attraverso obiettivi concreti;
  • Parent: riconoscere e sviluppare le competenze genitoriali;
  • Performance: migliorare le prestazioni nel contesto di riferimento;
  • Sport: migliorare la prestazione sportiva;
  • Targeted: sviluppare competenze specifiche;
  • Teen: supportare gli adolescenti nella conoscenza di sè, delle proprie potenzialità e della propria visione futura.

Come diventare mental coach sportivo

Per diventare un mental coach sportivo, è fondamentale seguire un percorso di formazione specifico e con caratteristiche precise:

  1. durare almeno 60 ore
  2. deve essere un corso interattivo
  3. non deve essere un corso pre-registrato
  4. deve prevedere delle esercitazioni pratiche
  5. deve trasferire le competenze distintive del coach sportivo professionista

Ti suggeriamo di consultare direttamente le principali organizzazioni nazionali di coaching in Italia, come Asso.Co.Pro, AICP e ICF per verificare quali siano i corsi per diventare coach riconosciuti.

Successivamente, per operare come coach sportivo professionista dovrai iscriverti ad una delle organizzazioni nazionali di coaching per ricevere le tue credenziali, essere in regola con l’aggiornamento formativo continuo e offrire una maggiore tutela ai tuoi clienti.

Come scegliere un corso di sport coaching

Per scegliere un corso di sport coaching bisogna tenere conto sia della qualità del percorso formativo, sia delle proprie inclinazioni e preferenze.

Bisogna tenere in considerazione anche le proprie aspettative e le esigenze rispetto ad un percorso di questo tipo poiché l’ambito di lavoro è molto specifico.

Sicuramente tra i punti chiave nella scelta di un percorso di sport coaching ci sono: il riconoscimento della scuola da parte delle principali organizzazioni nazionali di coaching (basta visitare il loro sito e leggere l’elenco delle scuole riconosciute); programma didattico (consultare la brochure della scuola scelta permette di avere un’idea più chiara del percorso, delle caratteristiche e dell’approccio utilizzato); leggere le recensioni, le referenze e i feedback degli ex allievi.

La nostra Sport Coach Italia – SCI – è un corso di sport coaching riconosciuto da Asso.Co.Pro.

Quanto costa diventare mental coach

Il costo per diventare un mental coach sportivo può variare, ma generalmente si aggira tra i 2.000 e i 4.000 euro per un corso di formazione di alta qualità.

Il costo dipende dalla qualità dell’ente formativo, dagli anni di esperienza della scuola che offre il percorso formativo e dall’organizzazione dello stesso percorso.

Ovviamente, un percorso di almeno 60 ore formative, professionalizzante e riconosciuto dalle organizzazioni nazionali di coaching difficilmente potrà costare meno di 2 mila euro.

Il consiglio è di prestare molta attenzione alla qualità del percorso e alla veridicità delle informazioni offerte.

Quanto costa un’ora di coaching

Il prezzo di un’ora di coaching può variare in base all’esperienza del coach e alla sua specializzazione. Il range può variare tra i 50 e i 300 euro all’ora.

La variabilità dipende da molteplici fattori tra cui:

  • l’esperienza del coach e le sue credenziali
  • l’ambito di intervento
  • il target del coach

Quindi, per stabilire quanto costa un’ora di coaching bisogna tenere conto di diverse variabili.

Perché andare da un mental coach sportivo

Gli atleti, siano essi professionisti o non professionisti, si rivolgono a un mental coach sportivo per diverse ragioni; tra i principali vantaggi può esserci quello di riuscire ad acquisire una mentalità vincente, riuscire ad individuare il proprio stato di flow, imparare a gestire lo stress e l’ansia pre-gara e potenziare un mindset d’eccellenza.

Il coaching sportivo offre nuove sfide e il coach può aiutare ad individuare gli schemi negativi che potrebbero ostacolare il successo di una performance e valorizzare le risorse interiori dell’atleta.

Altri vantaggi possono essere: migliorare le performance; sviluppo personale (per raggiungere obiettivi sportivi professionali e di vita privata); supporto motivazionale (per mantenere alta la motivazione e la determinazione).

In conclusione, lavorare come mental coach sportivo offre molte opportunità per chi desidera aiutare gli atleti, in qualsiasi sport, a raggiungere performance d’eccellenza e a sviluppare il loro massimo potenziale; tutto ciò richiede una preparazione adeguata, l’acquisizione di competenze legate al coaching sportivo ma anche capacità comunicative e di leadership; c’è bisogno infine di un impegno costante per rimanere aggiornati sulle migliori pratiche e metodologie.

All’interno del nostro percorso formativo, in Sport Coach Italia, abbiamo inserito tutti questi aspetti sopra elencati proprio perchè crediamo fortemente nell’inserimento di questa figura professionale nel contesto sportivo e siamo sicuri che, sotto la guida attenta di un mental coach sportivo, gli atleti, possano imparare a superare tutti quei momenti di difficoltà che fanno parte della carriera di uno sportivo e possano acquisire la sicurezza in se stessi e nel loro potenziale.

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